modelli-completa - Registro Aurelia

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I Modelli
B10 Berlina
Erede dell'Aprilia e del suo straordinario prestigio, l'Aurelia è presentata al Salone di Torino il 4 magio 1950.
Grande e comoda Berlina, dalle brillanti prestazioni, è la prima automobile al mondo ad impiegare unmotore 6 cilindri a V.
Molte altre caratteristiche d'avanguardia ne arricchiscono la raffinata meccanica: basti citare il monoblocco di alluminio fuso in conchiglia con canne di ghisa ricambiabili, a contatto con il liquido di raffreddamento; l'albero a camme centrale comandato da una doppia catena a rulli con tenditore idraulico; il gruppo frizione-cambio-differenziale montato in blocco al retrotreno per una più corretta distribuzione dei pesi ed una migliore tenuta di strada.

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 1.754 cc.  56 cv.
B15 Limousine
Nel 1952, con il due litri derivato dal modello B21, di potenza leggermente ridotta, esce l'Aurelia B15.
Conosciuta anche come "Berlina 6 luci", è una limousine 7-8 posti con una carrozzeria reallizzata da Bertone su pianale dal passo maggiorato a 3250mm.
Utilizzata prevalentemente come taxi, è prodotta in 67 esemplari

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 1.991 cc.  64 cv.
B21 Berlina
All'inizio del 1951 viene commerciailzzata l'Aurelia B21, una Berlina con carrozzeria sostanzialmente uguale a quella del modello precedente B10.
La novità consiste nella cilindrata, passata a 2,0 litri, grazie all'adozione del motore della B20 GT, con conseguente miglioramento delle prestazioni.

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 1.991 cc.  70 cv.
B22 Berlina
Quasi contemporaneamente all'uscita della Limousine B15, ecco una nuova versione Berlina, la B22, con carrozzeria in pratica uguale a quella della B21 ma con la potenza del motore incrementata a 90CV: Della B22 sonostate costruite 877 unità, di cu 197 con guida a sinistra.

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 1.991 cc.  90 cv.
B12 Berlina
L'ultima versione Berlina dell'Aurelia è il modello B12, lanciata nel 1954: molte le innovazioni; la cilindrata del motore aumenta a 2266 cc, ma con un contenimento della potenza a 87cv e con una riduzione della velocità di punta a 151 Km/h contro i 166 della B21.
La sospensione a ruote indipendenti del retrotreno cede il posto a un ponte De Dion; qualche ritocco ha dato alla carrozzeria superfici più tondeggianti e nell'insieme un aspetto più severo ma particolarmente elegante.
Fra le novità di dettaglio da segnalare l'adozione dei vetri azzurrati, all'epoca piuttosto rari sulle vetture italiane.

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 2.266 cc.  87 cv.
B20 Coupè
Un anno dopo l'uscita dell'Aurelia B10 vede la luce, fra le altre, la più innovativa delle versioni da essa derivate, una coupè contraddistinta dalla sigla B20 GT ( Gran turismo ).
Il primo progetto della vettura, sulla base di un autotelaio dal passo accorciato di 20 cm rispetto a quello della B10, è dello stilista Felice Mario Boano ( a quel tempo titolare della Ghia ) e la realizzazione dei primi 98 esemplari è della carrozzeria Viotti; dopodichè le richieste del mercato aumentaro più del previsto e la costruzione della vettura viene affidata a Pinin Farina.
Questi modifica leggermente il design della B20, che per purezza di linee e per qualità meccaniche è avviata ad affermarsi come il prototipo della "gran turismo all'italiana".

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 1.991 cc.  75 cv. ( 1a serie) - 80cv. ( 2a serie )
B24 Spider
L’auto esposta fu presentata al Salone dell’auto di Bruxelles del 1955, come novità assoluta di Casa Lancia. Queste le novità: parabrezza  panoramico con montanti arretrati, paraurti in due sezioni, portiere  prive di vetri ascendenti e maniglie, cofano basso e rastremato, pinne  appena accennate.  Meccanica della B20 IV Serie con riduzione del passo di 20 cm. Realizzata in 240 esemplari nel 1955 di cui 59 con guida a destra e 181 con guida a sinistra (B24S).

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 2.451 cc. 118 cv.
B24 Convertibile
IL 1956 vede nascere, sulle basi della versione Spider, l'Aurelia B24 Convertibile con 521 esemplari destinati al mercato nordamericano.
Prodotta fino al 1958, le migliorie apportate riguardavano il tettuccio rigido Hard-top, cristalli laterali con deflettori, nuovo parabrezza, paraurti non più diviso in due sezioni, bensì unico e lineare.
Rispetto alla versione precedente, si notano la presenza delle maniglie esterne e i cristalli discendenti delle portiere e una nuova strumentazione di bordo e un depotenziamento del motore da 118 a 112 cv nella versione 6° serie da derivazione B20.

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 2.451 cc. 110/112 cv.
B50 Cabriolet
L'aurelia B50 Cabriolet è il primo esemplare nato dall'autotelaio a passo allungato della B10.
Presentata nel 1950 al Salone di Torino, la vettura veniva inclusa nel listino ufficiale Lancia anche se era allestita direttamente dagli Stabilimenti di Pinin Farina.
Tra il  1950 e il 1952 ne vengono prodotti 265 esemplari di cui circa 20 con allestimenti speciali.

Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 1.754 cc. 56 cv.

Fuoriserie
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Sin dalla sua prima apparizione al pubblico al Salone dell'automobile di Torino, la Lancia Aurelia mette in costruzione l'autotelaio per carrozzieri per la realizzazione delle "fuoriserie".
Malgrado il limitato successo a seguito dei prezzi di acquisto elevati, ( quasi il doppio della B10 di serie ), vedranno la luce diversi modelli di tipo Giardinette, Berline, Coupè e Spider carrozzate da illustri marchi come Pininfarina, Viotti, Frua, Boneschi, Vignale, Monterosa, Alemanno, Ghia e tanti altri ancora.
Gli esperimenti stilistici porteranno nel 1956 alla realizzazione del prototipo denominato "Florida", basata sul pianale dell'Aurelia B56 e alla conseguente nascita, nell'Aprile dello stesso anno, della nuova Lancia Flaminia.

Motore Lancia V6 Aurelia



La Lancia Aurelia è la prima automobile al mondo ad impiegare un motore 6 cilindri a V, frutto di una accurata progettazione svolta dall'ideatore Ing. Francesco De Virgilio sotto la supervisione di Vittorio Jano.
La versione definitiva del propulsore a benzina vede la luce nel 1949; l'angolo di apertura di 60° garantisce un'ottima equilibratura, il blocco è in lega leggera con canne cilindri in ghisa; l'albero di distribuzione è unico, comandato da una catena doppia a rulli, mantenuta in tensione da un tendicatena idraulico.
L'impianto di raffreddamento, ad acqua con pompa di circolazione forzata è regolato da due termostati, uno posto sulla tubazione che regola la circolazione dell'acqua e l'altro posizionato sul radiatore per comandare la persiana regolatrice della portata dell'aria.
Notevole è l'elasticità di marcia, grazie alla coppia motrice massima ( 10,9 kgm ad un regime di rotazione compreso tra i 2.500 e 3.000 giri/minuto.



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